Il monitoraggio degli PFAS negli alimenti – Criticità e linee guida

Il monitoraggio degli PFAS negli alimenti – Criticità e linee guida

di: Daniela Maurizi

Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono state, ed alcune di esse lo sono tuttora, ampiamente utilizzate in campo industriale e in applicazioni di consumo, ad esempio in rivestimenti antimacchia in tessuti e tappeti, rivestimenti resistenti all’olio in prodotti di carta e cartone a contatto con gli alimenti, schiume antincendio, tensioattivi per l’industria estrattiva e i pozzi petroliferi, lucidanti per pavimenti e formulazioni di insetticidi. Il loro uso diffuso e la loro persistenza nell’ambiente hanno determinato un’ampia contaminazione ambientale.

La contaminazione degli alimenti con queste sostanze è dovuta principalmente al bioaccumulo nelle catene alimentari acquatiche e terrestri e all’uso di materiali a contatto con gli alimenti contenenti PFAS. L’acido perfluoroottansulfonico (PFOS) e l’acido perfluoroottanoico (PFOA) e i loro sali sono le PFAS presenti nelle concentrazioni più elevate negli alimenti e negli esseri umani.

Gli alimenti di origine animale contribuiscono in modo significativo all’esposizione umana ai PFAS, che si trasferiscono dai mangimi agli alimenti di origine animale, con chiare differenze tra le specie e i tipi di PFAS. Il trasferimento di PFAS può avvenire anche dal suolo ingerito da animali d’allevamento durante il foraggiamento e dall’acqua di abbeveraggio.

Nel 2020, su richiesta della Commissione, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha aggiornato la sua valutazione dei rischi di PFOS e PFOA, estendendola all’acido perfluorononanoico (PFNA) e all’acido perfluoroesansulfonico (PFHxS).

Con due recenti provvedimenti (Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1428 e la Raccomandazione (UE) 2022/1431, pubblicati sulla Gazzetta L221 del 26 agosto) l'Esecutivo di Bruxelles ha fornito le ultime indicazioni e prescrizioni in materia di controllo e monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) negli alimenti.

La raccomandazione UE n. 2022/1431 contiene indicazioni per il monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche negli alimenti. Nello specifico, richiede a tutti gli Stati Membri di monitorare negli anni 2022, 2023, 2024 e 2025 la presenza di PFAS negli alimenti.

Con il Regolamento (UE) 2022/1428, sono stati stabiliti i metodi di campionamento ed analisi, considerato che i PFAS sono particolarmente nocivi anche a basse concentrazioni, e sono necessari metodi analitici molto sensibili e selettivi, in modo da poter garantire la rilevazione di contaminazioni minime.